Technology + Entertainment + Design = Society

Saper connettere i punti per costruire la Strategia del Domani

[vc_separator type=”normal” up=”25″ down=”25″]

Alberto Maestri, responsabile della sezione Tech di Ninja Marketing, lavora come senior consultant in OpenKnowledge e insieme a Francesco Gavatorta è co-thinker di HyperContent Lab (think tank dedicato allo studio dell’evoluzione del content marketing e dello storytelling). Tiene corsi per università e scuole di formazione. Scrive per L’Impresa, Harvard Business Review Italia, MarkUp. È co-autore di “Digital Content Marketing” (Anteprima Edizioni, 2013 | Il Sole 24 Ore, 2015), “Content Evolution” (FrancoAngeli, 2015) e “Giochi da Prendere sul Serio” (FrancoAngeli, 2015). Per FrancoAngeli è anche Direttore della collana Professioni Digitali.

 

Tecnologia, Entertainment, Design. Se oggi è semplice immaginare queste tre dimensioni come fortemente integrate, ben più difficile era ipotizzare uno scenario simile nell’ormai lontanissimo 1984, quando tutto (ovvero, il progetto TED) cominciò. Erano gli anni delle big corporation, degli yuppies, del sogno americano e occidentale sull’onda del motto “too big to fail”. Di startup, incubatori, hub di innovazione, social network, platform thinking se ne parlava ancora molto, molto poco.

Si ragionava a gruppi di lavoro fortemente omogenei al proprio interno e altrettanto fortemente eterogenei tra loro. La tecnologia (generalmente rappresentata dall’IT) stava al suo piano, equi-distante dal comparto comunicazione e marketing (entertainment) e dal team design. I  processi di produzione e consumo erano caratterizzati da dinamiche cicliche e lineari.

Brand new world

Se finora ho sempre parlato al passato, un motivo c’è. Questo mondo, di fatto, non esiste più. Oggi si parla di:

tecnologia + entertainment + design

È l’integrazione tra queste tre variabili che permette ai progetti di avere successo. Solo comprendendo la sostanza di un’affermazione di questo genere, le organizzazioni – imprese, pubbliche amministrazioni, realtà no profit, collettivi, territori – possono fare il grande salto. E TED lo ha capito bene, dal 1984.

Good times for a change

Viviamo tempi interessanti, ricchi di sfide e di opportunità. Da circa due anni mi capita spesso e con regolarità di passare brevi periodi lavorativi in UK, per la precisione a Londra. Non è certamente mia volontà iniziare a parlare bene di Londra e male di altre città nostrane, anzi.  Ma su una cosa Londra ha una marcia in più rispetto ad altre grandi città italiane: il valore strategico dell’integrazione tra gli elementi. Riprendendo i tre tag che caratterizzano l’acronimo TED, nella capitale britannica è molto difficile trovare qualcosa – per esempio, un servizio – solo tecnologico, solo divertente, solo di design. Sarebbe bello e magari più semplice da progettare, ma nel lungo termine risulterebbe insostenibile. Tutto (dall’app mobile della metropolitana ai sistemi di selezione del menu di alcuni ristoranti) è pensato nei minimi dettagli per integrare il lato tecnologico, il divertimento dell’utilizzatore e l’aspetto estetico e di usabilità. Si tratta della capacità di immaginare il domani, e non semplicemente di organizzare il presente. Ciò è possibile, appunto, connettendo i punti.

Where experience meets society

Come connettere questi puntini? Dove sta il rapporto tra tecnologia, entertainment e design? La risposta è nell’esperienza.

In questo TED è stato un punto di svolta e innovazione. Ha saputo adottare un occhio strategico, in un mondo allora tattico. TED ha saputo forse prima di ogni altro progetto comprendere che l’integrazione fa la forza, e che il collante sta nell’esperienza. Un’esperienza deve essere ben progettata (design), deve intrattenere (entertainment) e deve essere veicolata sui giusti canali, oggi più che mai di tipo tecnologico (technology). Non è casuale che, sostanzialmente, la value proposition proposta dal TED e dal TEDx ai partecipanti è quella di poter vivere attraverso tali format esperienze. Vivide perché soggettive e ben (o mal!) raccontate, ma pur sempre esperienze. Certamente memorabili per chi le ha vissute, se valutate degne di essere narrate su palchi così importanti.

Ecco la ricetta al domani: comprendere in modo diffuso che viviamo oggi in una società fatta di esperienze.

Tecnologia, entertainment e design: ecco uno spaccato attuale che TED ha compreso fin dal 1984, tanti altri – marche, organizzazioni, PA, persone, territori – ancora non se ne rendono conto. E il tempo, stringe.

600 400 TEDxVicenza

Lascia una risposta